Il Codice Materno e l’Archetipo della Grande Madre

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La Grande Madre nasce nella notte dei tempi negli antichi riti precristiani.La incontriamo in varie forme. Viene considerata una divinità femminile primordiale ed attesterebbe l’esistenza di strutture matriarcali in civiltà preistoriche. Vi sono molte rappresentazioni della divinità femminile chiamate “Veneri”.

Questo archetipo ambivalente, complesso per la comprensione umana è stato proiettato da millenni nella fugura femminile. La quale ancora oggi nonostante le rivendicazioni delle donne ancora risente di un disequilibrio tra i generi.

Le loro funzioni vanno via via diversificandosi e così la Grande Madre si suddivide in altre divinità femminili, definendo con più precisione i vari aspetti del femminile, dalla simbologia della creazione alla fertilità collegata alla terra, all’amore sessuale, alla caccia, ed a tanto altro ancora. Nulla è più grande dell’archetipo della Grande Madre. Per Jung, questo archetipo ha un aspetto numinoso, è il tutto in quanto tutto contiene, ed è anche il vuoto, il vuoto dove tutto può essere, dove tutto si trasforma e si genera in un ciclo continuo di vita, morte, vita. Questo archetipo ambivalente, complesso per la comprensione umana è stato proiettato da millenni nella figura femminile. La quale ancora oggi nonostante le rivendicazioni delle donne ancora risente di un disequilibrio tra i generi.La Grande Madre come archetipo per Jung racchiude il mistero della vita e delle sue origini, la forza della natura creatrice che dà la vita ma al tempo stesso la toglie, quindi figura ambivalente di vita e morte.Jung la definisce:«La magica autorità del femminile, la saggezza e l’elevatezza spirituale che trascende i limiti dell’intelletto; ciò che è benevolo, protettivo, tollerante; ciò che favorisce la crescita, la fecondità, la nutrizione; i luoghi della magica trasformazione, della rinascita; l’istinto o l’impulso soccorrevole; ciò che è segreto, occulto, tenebroso; l’abisso, il mondo dei morti; ciò che divora, seduce, intossica; ciò che genera angoscia, l’ineluttabile».

Il codice materno è amore incondizionato anche in modo sacrificale.

Fornari dice che il codice materno è come l’acqua, senza l’acqua la terra non darebbe frutti , senza codice materno nessun neonato umano potrebbe sopravvivere. Ma come l’acqua diventa oltre un certo limite inondante e distruttiva, così accade anche per il codice materno.Il codice materno precede tutti gli altri; è simbolo di appartenenza e risposta ai bisogni; è amore incondizionato anche in modo sacrificale. Nella vita della donna il corpo si trasforma attraverso quei misteri che la natura le offre.Il codice femminile ha legami con quello materno; la creazione del legame con l’uomo, col maschile, non è fine a se stessa bensì funzionale alla generatività ed all’allevamento dei figli.La donna, nella propria corporeità, sperimenta la trasformazione di sé. Questo viaggio, che è parte interiore, parte esteriore, la pone in contatto col mistero insito nella vita.La comparsa del ciclo mestruale che rende una fanciulla e donna potenzialmente capace di donare la vita, rappresenta una tappa sacra nella vita di una donna.

 

Altro grande mistero di trasformazione che avvolge la madre è il sangue che si trasforma in latte
Attraverso la gravidanza ed il parto, la donna rinasce anch’ella, questa volta in qualità di madre. L’istinto di legame con il figlio, una volta separato da lei ma ancora dipendente, la condurrà agli atteggiamenti di cura, protezione amorevole e nutrizione. Altro grande mistero di trasformazione che avvolge la madre è il sangue che si trasforma in latte, cibo per il bambino, ovvero il corpo della donna andrà ad essere esso stesso, cibo per il figlio. Un percorso incentrato sul femminile e sul materno, una ricerca introspettiva e non solo su di una figura mitica.Cosa può comunicare ai giorni nostri?

Riscoprire in noi quella scintilla di divinità che trasmette questo archetipo potrà renderci consapevoli del benessere e della fiducia che ci appartengono in quanto donne.

Un percorso incentrato sul tema femminile materno, una ricerca introspettiva ma non solo su questa figura mitica, cosa ci può comunicare ai giorni nostri?Possiamo ancora oggi rendere onore a questo archetipo, farlo riaffiorare dentro di noi? Cosa ci insegna…. forse abbiamo dimenticato? Siamo pronte a seguire i suoi insegnamenti? Riscoprire in noi quella scintilla di divinità che trasmette questo archetipo potrà renderci consapevoli del benessere e della fiducia che ci appartengono in quanto donne. Essere centrate su questo archetipo, nutrirlo, farlo riaffiorare, accenderlo con fuoco di passione, non potrà che aiutarci ad evolvere verso la nostra realizzazione di Donne e di Madri, madri in senso lato, madri generatrici di vita e di creatività, di idee, di relazioni autentiche.

Ilaria Tosatto – Professional Counsellor

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